Riceviamo e pubblichiamo:
In più guide turistiche, tra le più accreditate, si legge di Porchiano del Monte: “Paese in superba posizione panoramica che ha conservato la tipologia originaria dell’insediamento medioevale, con una evidente cinta muraria, torri di difesa e porta all’ingresso del castello”.
Questa tipologia consiste in un nucleo centrale di case, che si adagiano e si stringono tra loro per evitare il freddo e le tramontane, in prevalenza verso sud, e da un susseguirsi di Orti che fanno da cornice all’abitato, come i petali di una margherita. Se a ciò aggiungiamo l’abbraccio di una secolare e vasta lecceta, senza presunzione campanilistica, si può ben dire che Porchiano del Monte, è una rarità.
Questo impianto che si conserva così da più di mille anni, nel periodo successivo agli anni cinquanta del secolo scorso, ha subito evidenti mutilazioni. In questo breve periodo di tempo, per motivi quasi sempre non necessari, piccole o grandi superfici di Orti sono state sacrificate per creare posti macchina, o per piccole cementificazioni di comodo. Disastrosi per l’integrità tipologica originaria, sono stati gli sbancamenti degli Orti che il comune acconsentì a suo tempo con molta leggerezza, in via S.Cristina (orto di Ercolani o di Pubbio), e in via Bufalari (denominato Ortaccio).
Due petali strappati a quella margherita a cui prima accennavo, che purtroppo mai più si potranno rigenerare.
Orti impregnati di storia, che nel bene e nel male attraverso le secolari vicissitudine storiche, hanno sempre scandito e sostenuto la vita del Castello e dei nostri Avi. Orti la cui terra è stata zappata e rovesciata con amorosa attenzione, per decine e decine di generazioni.
Ritengo ed è evidente, che la salvaguardia degli Orti è la condizione prioritaria per il mantenimento dell’assetto storico urbanistico del paese.
Rivolgo queste mie preoccupazioni a tutte le autorità locali e regionali, affinché il nostro paese non subisca più queste disastrose e laceranti ferite, e non vada più incontro a scelte superficiali e poco lungimiranti. Un appello rivolgo alla sensibilità dei miei paesani e alle persone di buona volontà, perchè vigilino con attenzione e coraggio.
E’ evidente che il paese ha bisogno di parcheggi, perciò, perché non trovare soluzioni alternative?
Una soluzione potrebbe essere quella di bonificare ed attrezzare, la zona nord-est fuori le mura castellane. Ciò permetterebbe con spese modeste, anche di mettere in evidenza la più bella e meglio conservata parte di mura medioevali. Allo stesso tempo consentirebbe di valorizzare quelle piccole costruzioni adibite in passato all’allevamento degli animali da cortile (ormai storiche), conosciute come gli “Stalletti”.
Porchiano del Monte con gli Orti, le Mura Castellane, gli Stalletti, la Lecceta e le Chiesine, possiede delle “chicche”, che sono un vero tesoro, unicità conosciute soltanto a pochi.
Salvaguardare e trasmettere questo patrimonio storico e paesaggistico alle future generazioni, così come è stato trasmesso a noi, deve essere impegno e dovere morale per tutti.
Queste mie considerazioni ed osservazioni,vorrebbero senza alcuna presunzione, contribuire a mantenere alta l’attenzione verso il nostro paese, affinchè esso possa conservare e valorizzare quelle caratteristiche che lo fanno amare e lo rendono “ UNICO”.
Aldo Perelli