Ci aveva spesso invitato ad andare in campagna da lui, ci voleva sul trattore… tanto che un giorno andammo.
Girando tra gli sterpi, lungo i prati e i campi erbosi, ci faceva ammirare tutte le bellezze del Creato, dal colore smagliante dei fiori al piccolo ragno tessitore nella siepe, che incantava il suo sguardo.
All’imbrunire si contemplava il tramonto dorato ed il sole in un mare di fuoco.
Era la sua vita: amare l’universo intero e lavorare senza sosta.
Semplice, dal grande cuore, sensibile e nobile di sentimenti, con tratti di squisita carità, nella sua apparente rudezza, Piero Cucco era ricco di umanità e possedeva i valori essenziali che nella vita rendono l’uomo libero e felice.
Non si può scordare…
Ogni qual volta attraversiamo un bosco o ammiriamo un fiore tra le spine, vediamo ancora lui, Piero, nel suo mondo fantastico e reale: il suo cielo.
(Articolo di suor Pia Epifani, apparso su Il Banditore di Amelia di febbraio 1995, trascritto da Marcello Paolocci)