Dopo il Ciborio, la chiesa parrocchiale di San Simeone ci riserva di nuovo una bella sorpresa perché, all’interno del suo vecchio campanile, nasconde e conserva ancora un piccolo tesoro.
Si tratta dell’antico orologio civico a sei ore, costruito negli anni 1742/1752, in sostituzione del precedente (1560 circa), ormai non più riparabile.
E’ un gioiello di meccanica artigianale, costruito da Pietro Agostini, valente maestro orologiaro, che legò il suo nome a numerose macchine da torre della provincia ternana. Considerando poi che a Porchiano questo cognome è ancora molto diffuso, non è da escludere che sia stato un nostro compaesano.
Rimasto in funzione fino ad alcuni decenni passati, il macchinario ha dovuto inevitabilmente cedere il posto al nuovo con meccanismo elettronico.
Questa interessante nuova scoperta la dobbiamo al perugino Mauro Bifani, che è giunto al nostro campanile seguendo le tracce e le notizie storiche riportate nei lavori editoriali di Franco Della Rosa (Fabbriche del tempo – Gli orologi pubblici dell’Amerino/Narnese, ed. 1982), e di Renzo Giorgetti (Orologi da torre in Umbria, ed. 2008).
Mauro, grande appassionato e studioso di meridiane, ha raccolto nel volume “Le antiche ore”, edito nel 2015, tutte le esperienze e le scoperte fatte nel suo paziente peregrinare per l’Umbria.
Attualmente sta preparando un secondo lavoro editoriale, attinente proprio al nostro articolo, dal titolo “Orologi da torre a 6 ore”.
Visionato anche dall’esperto mastro orologiaio Roberto Fabrizi di Spoleto, si è appurato, con grande piacere, che il nostro è un prodotto artigianale importante, meritevole (anche se a livello dimostrativo) di essere riportato alla sua funzionalità.
Il suo recupero, a causa della ruggine che lo copre abbondantemente, è programmato in più fasi che, considerata la delicatezza del materiale trattato, inevitabilmente saranno abbastanza lunghe.
Questo laborioso ed impegnativo lavoro, grazie alla “sponsorizzazione” della locale Pro Loco, sarà seguito e diretto da Mauro e Roberto.
Per tutta la comunità porchianese, sarà un altro tassello che si aggiungerà alla sua già importante storia civica.
(Articolo di Aldo Perelli, apparso su Il Banditore di Amelia di giugno 2017. La seconda parte è stata pubblicata qui)